Consulenza gratuita per risarcimenti relativi ad errori e negligenze mediche.

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Vuoi verificare se hai subito un caso di malasanità? Ora puoi farlo, GRATIS! Ci occupiamo di malasanità, un settore nel quale (purtroppo) sono in costante aumento i casi che si verificano ogni anno. ART. 2043 CODICE CIVILE: « Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. » Possiamo agire in tutta Italia con il minimo impegno per voi e con la certezza che si procede solo se ci sono i presupposti. Niente cause che vi dissanguano. Velocita' e umanità nel gestire il caso. Il compenso ai professionisti solo a risarcimento avvenuto. Fai valere i tuoi diritti! Molte persone non sanno di essere vittime di malasanità e accettano rassegnate una vita diversa e deficitaria. Ma saranno proprio tutte vere le spiegazioni date dai medici? Verificalo (GRATUITAMENTE) e poi... senza che tu debba anticipare 1 euro Medici e Avvocati saranno al tuo fianco e lavoreranno per te, per farti risarcire. Il nostro compenso? solo DOPO che avrai incassato i soldi del tuo risarcimento (entro circa 6-12 mesi) www.risarcimenti-affiliati.com/sa16

lunedì 30 ottobre 2017

Raffaella Mennoia: “Io vittima di malasanità, cure bomba per un male che non avevo”

Raffaella Mennoia denuncia un errore di malasanità che l’ha portata per tre anni a effettuare delle cure con pesanti effetti collaterali per curare un male che ha poi scoperto di non avere: “Mi diagnosticarono una malattia autoimmune, di quelle che solo il nome fa venire voglia di piangere”.




https://gossip.fanpage.it/raffaella-mennoia-io-vittima-di-malasanita-cure-bomba-per-un-male-che-non-avevo/

MALASANITÀ E NON SOLO: TUTTI IN SCIOPERO, “SALTA” L’OPERAZIONE IN OSPEDALE MA FORSE C’È DELL’ALTRO

MALASANITÀ E NON SOLO: TUTTI IN SCIOPERO, “SALTA” L’OPERAZIONE IN OSPEDALE MA FORSE C’È DELL’ALTRO: Gent.ma Redazione e Gent.mi lettori, vorrei segnalare l'ennesimo vergognoso caso di malasanità accaduto questa mattina: teatro l'Ospedale Manzoni di Lecco: un mio famigliare è in attesa di un intervento chirurgico in anestesia totale da quasi un anno; circa un mese fa è stato contattato dall'ospedale che ha fissato le date di pre-ricovero e ricovero. Dopo il pre-ricovero, avvenuto una decina di giorni fa e con conseguente terapia pre-operatoria da seguire, oggi era il giorno in cui doveva essere ricoverato e operato; alle 06.45 di questa mattina l'ho accompagnato in ospedale, dove gli hanno fatto tutte le carte di ricovero, poi è stato accompagnato in camera, è stato visitato dal chirurgo (gentilissimo), e una (gentilissima) infermiera lo ha rasato e gli ha fatto indossare camice e calze per l'operazione. Alle 9.00 circa si presenta un imbarazzatissimo chirurgo, avvisando che l'intervento è rimandato di una o due settimane a causa di uno SCIOPERO DEGLI [...]

martedì 17 ottobre 2017

Malasanità risarcimenti e consulenza

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Malata immaginaria per il medico: aveva un tumore, risarcita dopo anni


http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/10/malata-immaginaria-per-il-medico-aveva-un-tumore-risarcita-dopo-anni-002071451.html

Malasanità. Gamba rotta messa in trazione con una tanica in ospedale

Malasanità. Gamba rotta messa in trazione con una tanica in ospedale

Malasanità a Roma: 16 ore di attesa per intervento di 15 minuti

Oggi le pagine di Repubblica ospitano il racconto di una giornalista su un caso di malasanità accaduto all'ospedale Fatebenefratelli di Roma.
Francesca Robertiello racconta in prima persona quello che le è successo: un'attesa di 16 ore per un intervento che doveva durare 15 minuti.
La giornalista, incinta, si reca nell'ospedale situato nell'Isola Tiberina la notte del 9 ottobre, a causa di perdite sospette. Visitata dalla ginecologa di turno, riceve la triste notizia dell'aborto interno alla decima settimana.
L'appuntamento è fissato per il 12 ottobre alle 7.30. La giornalista racconta: "Spero in un'espulsione naturale per evitare l'intervento. Anche se mi illudo che il piccolo sia ancora vivo. La sera di mercoledì 11 smetto di bere e mangiare. L'indomani, alle 7.15, mi presento al pronto soccorso".
La mattinata nel reparto di ostetricia inizia con molte difficoltà: mancano letti e, dopo due ore, la donna viene seduta su una barella. "In una stanza con tre donne alle fasi finali della loro gravidanza. Io che un figlio l'ho perso, sono a disagio", commenta.
Alle 11.30 lo spostamento su un letto per le analisi preliminari. Qui le due infermiere iniziano a discutere in vernacolo:
"A O, questa nun c'ha le vene". "Guarda qua, me rigetta l'ago. Mai vista 'na cosa der genere". Il colloquio rigorosamente in vernacolo tra le due, "colorato" come il livido che ora ho sulle braccia.
Alle 12.30 la visita con un ginecologo e la conferma ufficiale del raschiamento: "In un paio d'ore un ovulo mi avrebbe provocato perdite ematiche e forti contrazioni dell'utero. Torno in stanza e leggo le informazioni sull'intervento. Ma sono come i bugiardini delle medicine".
Alle 14, ancora senza bere o mangiare, continuano le sofferenze: "Voglio solo che quest'incubo finisca presto. Senza opporre resistenza mi faccio inserire l'ovulo, prendo l'antibiotico, saluto il mio compagno e per ingannare il tempo provo a riposare un po'. Due ore dopo iniziano contrazioni e perdite".
Alle 16, la paziente si sente dire che "Purtroppo la sala operatoria è occupata. Abbiamo altre urgenze. Posso farle una dose di morfina". "Rifiuto la morfina, ma il dolore non mi lascia scelta. L'ora dell'intervento è ancora lontana", racconta la giornalista che alle 18.30 chiederà una flebo "con occhi pietosi".
Sono le 19.45 quando Francesca viene portata in sala operatoria: "Mi riga il volto una lacrima, non ho le forze né di avere paura né di sentirmi sollevata. Alcune domande preliminari, il posizionamento e poi il buio".
La donna si risveglia in una sala gelida e senza medici. Le uniche informazioni a disposizione sono quelle sul referto appoggiato sul letto: "Vorrei capire se sto bene. Mi sollevo piano, prendo la cartella che ho ai piedi e cerco il mio referto. L'umanità del medico è un foglio di carta stampata".
Francesca scopre poi che il medico che la ha operata non è più presente e che lei dovrà passare la notte in ospedale: "Day Hospital, dicevano. Ed io avevo voglia di dormire, ma nel mio letto. È notte, mangio e bevo quanto basta per rimettermi in forze. Firmo la liberatoria e vado via".
Nel suo commento finale, la giornalista sottolinea l'indifferenza generale nella quale ha dovuto vivere il suo dramma personale: "Sedici ore di attesa in ospedale. Ventiquattro senza mangiare né bere. Non importa se vieni dal Sud e se pensi di aver già visto abbastanza, il punto sembra essere sempre quello: in Italia devi pagare o conoscere qualcuno per ricevere un trattamento umano".
"Giovedì sera ho perso del tutto il mio piccolo compagno di viaggio di 2,4 cm e in quell'ospedale ho perso parte della mia dignità di donna e di madre. Anche se solo in potenza", sono le amare parole della donna.



http://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/587754/roma-caso-di-malasanita-fatebenefratelli

venerdì 13 ottobre 2017

Resta paralizzato dopo unʼanestesia, risarcito con 1 milione e 800mila euro



Risarcimento da record a una vittima di malasanità. L’Usl 4 del Veneto orientale dovrà corrispondere oltre un milione e 800mila euro a un 40enne diventato cieco e paraplegico nel 2010 per colpa di un errore medico. L’uomo, residente a Eraclea (Ve), si era risvegliato paralizzato e non vedente dopo un'iniezione di anestetico.
Un errore fatale - La vittima era stata trasportata in gravissime condizioni al pronto soccorso di San Donà (Ve) in seguito a un incidente stradale. Secondo quanto riporta il quotidiano La nuova Venezia, al paziente fu somministrato un potente narcotico, che gli causò un arresto respiratorio. Al suo risveglio, l’uomo non era più in grado di muoversi e aveva perso la vista.

Invalido a vita - A sette anni dai fatti, le condizioni dell’uomo restano gravi. Paralizzato e costretto a letto, non è più in grado di vedere i figli, la moglie, i parenti e gli amici. Una condizione altamente invalidante, che lo ha spinto a intentare una causa risarcitoria contro l’Unità sanitaria locale. La vertenza si è conclusa con l’accertamento del danno subito dal paziente. Un pronunciamento importante visto che, oltre a necessitare di assistenza continua, il malato deve sottoporsi a cure costose. Dopo aver vinto la battaglia legale, i familiari chiedono ora di poter ricevere al più presto l’importo stabilito dai giudici.







http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/resta-paralizzato-dopo-un-anestesia-risarcito-con-1-milione-e-800mila-euro_3100423-201702a.shtml


martedì 10 ottobre 2017

Malasanità: Sindaco se ci sei batti un colpo! - Metropoli Notizie

Malasanità: Sindaco se ci sei batti un colpo! - Metropoli Notizie: La nostra inchiesta sulla nostra sanità, anche alla luce del nuovo riordino pensato da mente eletta, i cui effetti negativi si ripercuotono sempre sulla pelle degli ignari pazienti che sono costretti ad avventurarsi nei nostri ospedali. Avevo sollecitato il Governatore Emiliano che ricopre ancora il ruolo di assessore regionale “alla salute” a farsi una passeggiata …

Malasanità, si tagliano i posti letto ma si trovano risorse per gli stipendi dei direttori Generali - Metropoli Notizie

Malasanità, si tagliano i posti letto ma si trovano risorse per gli stipendi dei direttori Generali - Metropoli Notizie: Approvato oggi in Commissione bilancio il DDL “Modifiche dell’art. 7, comma 2, della legge regionale 04/01/2011, n. 1” che disciplina il trattamento economico dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle ASL. Si esprimono in merito i consiglieri del M5S Mario Conca e Antonella Laricchia. “Abbiamo votato contro il ddl e ne riteniamo gravissima l’approvazione in Commissione. Ci …