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domenica 25 settembre 2016

Vigevano: ha un tumore al rene gli tolgono quello sbagliato

MALASANITA’/ Vigevano, ha un tumore al rene, gli tolgono quello sbagliato

Il rene affetto da tumore maligno era quello destro, ma all’ospedale di Vigevano in prima battuta gli hanno asportato quello sinistro. Poi, visto che le condizioni non miglioravano, ulteriori accertamenti hanno scoperto l’errore: così è stato tolto anche l’altro rene e ora l’uomo, 78 anni, di Vigevano, deve fare la dialisi tre volte la settimana.

L’Asst di Pavia, da cui dipende, si è scusata per l’accaduto e ha avviato un’indagine interna, attivando l’assicurazione per i dovuti risarcimenti. Della vicenda, che risale a qualche mese fa, riferisce oggi il quotidiano La Provincia Pavese. All’origine dell’equivoco ci sarebbe anche il fatto che la diagnosi di tumore era stata eseguita in una struttura esterna, una clinica privata diversa dall’ospedale dove poi il paziente si è rivolto per l’intervento chirurgico.

Nel referto del radiologo si dava atto della presenza di masse anomale ad entrambi i reni. In ospedale, senza svolgere accertamenti più mirati come una biopsia, hanno asportato il sinistro, risultato poi affetto da un tumore benigno, mentre era quello destro ad avere un carcinoma maligno.

http://www.online-news.it/2016/09/25/malasanita-vigevano-ha-un-tumore-al-rene-gli-tolgono-quello-sbagliato/#.V-iixuqpXqA

venerdì 23 settembre 2016

Rimasta cieca dopo la nascita, maxi risarcimento

Quasi due milioni di euro, per la precisione un milione 967 mila 118,50 euro. È quanto dovranno pagare l’oculista Luciano Licandro e l’azienda Arnas Civico di Palermo a una ragazza e ai suoi genitori. Sedici anni fa, una bimba nata prematura, alla trentunesima settimana, non fu sottoposta, secondo i magistrati, ai controlli necessari. La piccola già a un anno rimase cieca.

I consulenti nominati dal giudice sostengono che una diagnosi corretta, fatta per tempo, avrebbe dato molte possibilità alla bambina: poteva esserci anche il 50 per cento di probabilità di guarigione.

Per questa vicenda in primo grado, quattro anni fa, era stata emessa una sentenza record: un milione e 600 mila euro. Adesso, la corte d’ appello di Palermo aumenta il risarcimento. L’oculista ha subito anche un processo penale: in primo grado è stato assolto, in appello la corte ha ritenuto invece la sua responsabilità, ma la prescrizione gli ha evitato la condanna.

La novità che arriva con la condanna in appello, è rappresentata dal fatto che i giudici dicono che il maxi risarcimento dovrà essere pagato anche dall’Arnas Civico perché la bambina era in cura al Di Cristina. Esclusa però, in sede penale e civile, la responsabilità dell’equipe di neonatologia, che inviò correttamente la piccola all’oculista.

Read more at http://palermo.blogsicilia.it/malasanita-rimasta-cieca-dopo-la-nascita-a-palermo-maxi-risarcimento-di-2-milioni/356513/#Y5IMmOBBlLxJG4Gw.99

martedì 20 settembre 2016

"HO MAL DI GOLA.. " muore in 36 ore

martedì 20/09/2016 di Michele Iacovone in malasanitàMedicina

Malasanità: 23enne in ospedale ‘Ho mal di gola’, muore in 36 ore

 

 

Un giovane ragazzo di 23 anni si reca all’ospedale di Adria accusando un forte mal di gola: i medici lo ricoverano in codice giallo ma 36 ore dopo muore, ennesimo episodio di malasanità.

Un ragazzo di 23 anni è deceduto giovedì mattina all’Ospedale di Adria dopo aver accusato un mal di gola. In un primo tempo, i medici lo avevano ricoverato in codice giallo, ma nel giro di 36 ore il giovane è deceduto. Ora sono indagati otto medici e ancora non si sa per certo quali siano state le cause del decesso.

Per comprendere cosa sia successo, è stata disposta l’autopsia da Andrea Girlando, sostituto procuratore della Repubblica di Rovigo. Gli esami che verranno effettuati sul corpo del giovane potranno fare luce su quanto accaduto e, soprattutto, sul decesso per capire fino a quale punto, gli otto medici indagati, siano responsabili dell’episodio di possibile malasanità occorso all’Ospedale di Adria.

Dalle prime ricostruzioni è emerso che il ragazzo si è presentato in pronto soccorso martedì in serata, parlando di unfastidio alla gola. Il personale medico aveva così assegnato al caso un codice giallo. Poco tempo dopo, però, è arrivata la crisi; le condizioni sono rapidamente peggiorate fino al coma e infine al decesso, avvenuto 36 ore dopo. Dalle prime ipotesi dei medici all’Ospedale di Adria, potrebbe essersi trattato di uno shock anafilattico.

La madre del giovane ha comunque sottolineato che non vi è alcun accanimento nei confronti di medici e struttura ospedaliera, ma bisogna capire se vi è stata una negligenza da parte di quest’ultimi e se si tratta o no di un episodio di malasanità. Infine, argomento più importante, è necessario rispondere alla domanda che ancora non ha trovato risposta: per quale motivo il ragazzo è deceduto?

http://urbanpost.it/malasanita-23enne-ospedale-mal-gola-muore-36-ore/?v=m

sabato 17 settembre 2016

MALASANITA' AL GARIBALDI DI CATANIA

CRONACA Sabato, 17 settembre 2016

DI IENA INCAZZATA

Mentre la politica politicante discute sui “tagli alla sanità”, mentre si continuano a spendere miliardi su miliardi per la “salute pubblica” (la chiamano così), a Catania, nel suo "ospedale-simbolo", il vecchio “Garibaldi” chi accusa una frattura agli arti deve…salire dei gradini per accedere al reparto di ortopedia!

Avete capito bene: avete una gamba rotta? Cadendo vi si è fratturato Il malleolo del piede? Niente male: oltre al dolore, dovrete subire anche la beffa della scala (vedi foto). Già al vecchio “Garibaldi” non si può entrare con l’auto e chi deve venire soccorso per una frattura agli arti deve sopportare, oltre all’ovvio dolore, anche la fatica di salire le scale! Magari con il sostegno di qualche familiare o amico, la “salita” è meno dolorosa?

Eppure accade anche questo. Oh, non vogliamo scomodare nessuno, vogliamo solo segnalare una situazione che in un paese normale –e civile- avrebbe creato proteste in serie. Comunque, malgrado Catania e i suoi abitanti, abbiamo assistito a queste penose e indecenti scene dentro uno dei principali nosocomi siciliani. Per non dire del cosiddetto “pronto soccorso”: di “pronto” non ha nemmeno forse neanche il nome. Ci riferiamo al livello e alla tempestività del servizio, con scene da “commedia all’italiana”.

Per fortuna, però, la politica politicante sta strepitando per i “tagli” alla sanità: loro sì che ci penseranno sul serio ai problemi sanitari. Avete qualche dubbio?

Risonanza magnetica non si può fare: nel frattempo muore..

LA MORTE DI DARIA RAVIOTTA, 37 ANNI, ALL'UMBERTO I

Siracusa, risonanza magnetica non si può fare: nel frattempo muore

Inviato da redat06 il 17 Settembre, 2016 - 23:45

La Procura della Repubblica potrebbe aprire un fascicolo su un presunto caso di malasanità. La vittima era stata trasferita da Rianimazione a Medicina d'urgenza

La Procura di Siracusa potrebbe aprire un fascicolo per un presunto caso di malasanità. Una mancata risonanza magnetica non eseguita in tempi rapidi, con la paziente, morta 48 ore prima di quando era stato fissato l'esame. E' già un caso la morte di Daria Raviotta, 37 anni, fidanzata, per la quale stamattina sono stati già celebrati i funerali nella chiesa di Grottasanta. La donna era affetta da trombofilia di tipo 1, causata dall’anomalia della coagulazione del sangue che aumenta il rischio di trombosi. Una patologia che la costringeva a cure costanti. La donna era finita in Rianimazione all'Umberto I per le sue gravi condizioni di salute, ma dopo quattro giorni era stata trasferita in Medicina d'urgenza, perchè non era in pericolo di vita. . Per monitorare il quadro clinico era stata disposta una risonanza magnetica che, però, sarebbe stata eseguita oggi, proprio nella giornata dei funerali. Il cuore di Daria Raviotta, però, si è fermato giovedì pomeriggio alle 16.