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lunedì 13 febbraio 2017

Morta per un tumore che non sapeva di avere, i medici non l'avevano informata.


Aveva dei calcoli alla colecisti e si era fatta operare dai medici dell'ospedale 'San Giovanni Bosco' di Torino. In realtà, una donna torinese non aveva solo calcoli ma anche un cancro maligno. I medici l'avevano scoperto dopo averla sottoposta a un esame istologico. Il problema è che la signora non è mai stata avvisata della terribile patologia e, dopo sei mesi dall'intervento, è morta. La Procura di Torino ha avviato un'inchiesta ed ora risultano indagati per omicidio colposo sia il medico Paolo Voghera che il direttore della Chirurgia generale e d'urgenza del nosocomio piemontese, Renzo Leli.

Tranquillizzata dai medici dopo la rimozione della cistifellea

Ennesimo caso di malasanità che sarebbe costato la vita a un italiano, anzi a un'italiana. La signora Angela, 60 anni, si era sottoposta a un intervento chirurgico mirato alla rimozione della cistifellea. Tutto sembrava fosse andato bene. Il personale sanitario tranquillizzò la donna, precisando che l'avrebbe contattata qualora fosse emerso qualcosa di anomalo. Angela, dopo la rassicurazione dei medici, tornò a casa. Pensava che il peggio era passato, invece era appena iniziato un incubo. Il personale sanitario del 'San Giovanni Bosco', però, aveva dimenticato di comunicarle il tremendo referto dell'esame istologico; insomma alla donna non era stato detto che aveva un tumore. Dopo sei mesi dall'intervento, la sessantenne ha iniziato ad avvertire nuovamente fitte lancinanti, sottoponendosi a nuovi esami. La diagnosi è stata terribile: la donna aveva metastasi al fegato. Se solo Angela fosse stata informata della neoplasia, molto tempo prima, si sarebbe potuta salvare.

L'opinione del consulente Vaudolino Mussa

La Procura indaga su un presunto caso di negligenza del personale sanitario dell'ospedale 'San Giovanni Bosco' di Torino. I figli della signora Angela hanno sporto denuncia e vogliono che i responsabili paghino. Il difensore del primario, Gian Maria Nicastro, ha precisato che negli ospedali italiani non si avvisano i pazienti dei referti degli istologici, non essendovi raccomandazioni del Ministero della Salute al riguardo. Vaudolino Mussa, consulente dei parenti della donna, ha affermato che se la paziente fosse stata curata avrebbe avuto maggiori probabilità di salvarsi. 
http://it.blastingnews.com/cronaca/2017/02/uccisa-da-un-tumore-che-non-sapeva-di-avere-i-medici-non-gliel-avevano-detto-001467317.html

1 commento:

  1. Quante menzogne !!! La colicisti non si asporta per i calcoli, i calcoli si fanno uscire col lavaggio epatico, la signora sarebbe morta lo stesso la chemioterapia della morte non cura il cancro al fegato, figuriamoci se in metastasi....

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