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giovedì 29 dicembre 2016

Va in ospedale la vigilia di Natale, viene registrato con un codice verde, decide di andare a casa perché c’è troppa fila e il giorno dopo muore. È quanto accaduto a una famiglia jesina che sta vivendo il peggior Natale di sempre. Carlo Mosca, 74 anni, era uscito il pomeriggio della vigilia per delle spese, ma non riusciva a parcheggiare bene la macchina per un dolore acuto alla gamba destra e al fianco. Ha pensato a una sciatica, ha messo il Voltaren, ma il dolore era forte. Dopo cena ha chiamato la guardia medica che dalla visita gli ha trovato una piccola massa addominale proprio sopra l’ombelico. A una prima diagnosi sembrava un’ernia ombelicale, ma il paziente era stato invitato a fare accertamenti radiografici più approfonditi al pronto soccorso. Lui ci va, viene accolto e fatto sdraiare su una barella. Davanti però aveva 15 pazienti in attesa come lui di una visita. Carlo si stanca e torna a casa, pensa di tornare all’indomani. Ma la mattina di Natale si sente male, scattano i soccosri ma lo jesino muore, stroncato da un aneurisma.   Il Messaggero

Va in ospedale la vigilia di Natale, viene registrato con un codice verde, decide di andare a casa perché c’è troppa fila e il giorno dopo muore. È quanto accaduto a una famiglia jesina che sta vivendo il peggior Natale di sempre. Carlo Mosca, 74 anni, era uscito il pomeriggio della vigilia per delle spese, ma non riusciva a parcheggiare bene la macchina per un dolore acuto alla gamba destra e al fianco. Ha pensato a una sciatica, ha messo il Voltaren, ma il dolore era forte. Dopo cena ha chiamato la guardia medica che dalla visita gli ha trovato una piccola massa addominale proprio sopra l’ombelico. A una prima diagnosi sembrava un’ernia ombelicale, ma il paziente era stato invitato a fare accertamenti radiografici più approfonditi al pronto soccorso. Lui ci va, viene accolto e fatto sdraiare su una barella. Davanti però aveva 15 pazienti in attesa come lui di una visita. Carlo si stanca e torna a casa, pensa di tornare all’indomani. Ma la mattina di Natale si sente male, scattano i soccosri ma lo jesino muore, stroncato da un aneurisma.   Il Messaggero

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